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Clarissa e Cristina D’Avena: “Litighiamo ma siamo inseparabili. E da piccole…”

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Se foste un cartone animato, sul lavoro quale sareste?

CRISTINA: «Io dico prima quale sarebbe lei: l’ispettore gadget, tanto organizzata che non ci credi. Io di me direi Sailor Moon, la guerriera. E se ci penso vale anche per lei».

CLARISSA: «Cristina sul lavoro è Licia, di Kiss me Licia, o l’Incantevole Creamy. Io? Rossana di Evviva l’allegria: c’è la scuola, lo studio...».

E nella vita che cartone siete?

(Risposta all’unisono): «Piccoli problemi di cuore».

Entrambe fidanzate?

Ancora all’unisono: «Sì, fidanzate».

Cristina ancora oggi canta le sigle dei cartoni animati.

CRISTINA: «Devono tenere alta l’attenzione di ragazzi che fanno mille cose. In passato invece i cartoni erano più ingenui, mielosi».

Venivano censurati?

CRISTINA: «Io che cantavo le sigle ne conoscevo la sinossi. Alessandra Valeri Manera, con cui ho collaborato per anni e che per Mediaset era la produttrice dell’area ragazzi, era attentissima e bravissima. Si andava in onda in fascia protetta con Bim Bum Bam: sono state tolte scene con combattimenti cruenti, qualcosa in Occhi di gatto è stato tagliato».

Gli abiti sexy delle protagoniste oggi forse non si vedrebbero.

CRISTINA: «O forse il contrario: con la tendenza a tenere le versioni originali, dagli Usa o dal Giappone, ai bambini possono capitare storie che non sono per loro. Non tanto sulle tv o sulle piattaforme, quanto su internet. Si trova di tutto. Se ci penso mi viene la nostalgia».