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Ludovica Barbarito, Silvia nella serie degli 883: “Già quando giravamo avevo il presentimento…”
Com’è arrivata alla parte di Silvia?
«Seguendo il consiglio del mio ex insegnante di teatro, una sera ho inviato la candidatura, senza troppe aspettative perché il cinema non era nei miei pensieri. Ho addirittura rischiato di perdere il provino perché non ho mai controllato la casella mail dalla quale lo avevo spedito, tant’è che hanno dovuto chiamarmi al telefono chiedendomi che fine avevo fatto. Dopo una serie di casting eravamo rimaste in due, ed io ero sicurissima che avrebbero preso l’altra ragazza».
E invece?
«Invece mi hanno invitata a pranzo per darmi la notizia che avevo ottenuto la parte e sono dovuta scappare in bagno, in stile Fantozzi, per urlare di gioia e non farmi sentire, dato che eravamo in ristorante importante e non volevo fare scenate davanti a tutti. Una felicità che non avevo mai provato fino a quel momento».
Da lì è diventata Silvia.
«All’inizio non mi era ben chiaro se fosse una ragazza reale, poi ho capito che è una sorta di essere mitologico che racchiude in sé una serie di figure femminili che Max Pezzali ha incontrato nella sua gioventù e che ha ben raccontato nel suo libro “I cowboy non mollano mai”».
Quindi non è la famosa “Regina del Celebrità”?
«Anche. Sebbene mia madre, che da giovane frequentava il Celebrità, sia fermamente convinta di essere lei la Regina di cui parla Pezzali, nella serie sono io che lo ispiro».
(Corriere della Sera Bologna)
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