Gigi Buffon, al suo secondo libro, ha parlato in un'intervista a La Stampa e si è soffermato sulla sua carriera: «È stata più lunga del previsto e ho voluto aggiungere delle cose a quello che avevo detto nel primo del 2017. Volevo spiegare. La vita è fatta di scelte. Qualcuno le capisce, altri no. Ma c'è sempre una logica. Mi sento in pace con me stesso sempre, non riuscirei a vivere in maniera diversa. Sto bene se mi metto in discussione e posso accrescere la mia autostima. Spesso ho pagato in prima persona, ma non ho mai messo in mezzo gli altri, squadra o società. Per la credibilità ho rinunciato anche a dei soldi, me la sono guadagnata ammettendo errori e debolezze. I supereroi non esistono».
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Buffon: “Un secondo libro per raccontare mie scelte. All’Europeo, l’Italia…”
Nell'intervista l'ex portiere della Juventus ha parlato anche della Nazionale, lui oggi è il capo delegazione: «Gli Europei? Non ricordo cosa ho detto, non ricordo il mio discorso quando ci siamo ritrovati a settembre a Coverciano dopo l'eliminazione contro la Svizzera a Berlino. Perché dico quello che mi suggeriscono le viscere, non mi sono mai preparato un discorso. L'Italia non era scarsa ma competitiva in quell'esperienza. Non è scattata l'alchimia e l'Italia quando vince non vince perché è la più forte ma perché si crea qualcosa di magico nelle difficoltà».
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«Io arrivo dopo Riva e Vialli? Io sono io. Non potevo pensare di interpretare questa esperienza come loro, non reggerei il paragone. Ma come loro ho credibilità e autorevolezza. Io sono bizzarro. Sono sereno, scherzo, ma quando scatta quel venti per cento di serietà cambia musica. Chiellini in Federcalcio tra qualche anno? Lo vedo benissimo. Giorgio è preparato, curioso, le sfide sono fatte per lui: sarebbe una bella prima volta per un giocatore presidente», ha concluso.
(Fonte: La Stampa)
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