Ilaria D'Amico e Gianluigi Buffon sono stati ospiti di Fabio Fazio in occasione dell'ultima puntata di "Che tempo che fa". Una coppia che sta insieme da ormai 10 anni, una relazione suggellata dalla nascita di un figlio, Leopoldo Mattia: eppure le nozze sono state festeggiate solamente pochi mesi fa, il 28 settembre. L'ex portiere della Nazionale ha parlato del suo libro "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi", raccontando alcuni aneddoti della sua vita e della sua carriera: "Gli ultimi due anni, quando sono andato via dalla Juve, pur avendo altre offerte dall'Europa che mi potevano allettare, "Bella" di Jovanotti era la mia canzone di Parma, quando ero ragazzo, che andava ad allenarsi con la macchina cabrio. Tanti anni dopo, quando stavo decidendo il mio futuro, mentre sto passando da Parma la radio ha messo questa canzone. E allora lì ho scelto: vado a Parma. Colpa o merito di Jovanotti".
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Buffon: “Le proposte di matrimonio a Ilaria? Sono diventato seriale! Il Mondiale…”
"Le varie proposte di matrimonio a Ilaria? Sono diventato seriale, di solito verso febbraio le facevo! Ci conoscevamo da tempo, frequentando lo stesso mondo, però quella volta lì diciamo, nella serata del gol-non gol di Milan-Juve, lei mi intervistò e a brucia pelo mi chiese: "Buffon ma se lei se ne fosse accorto, avrebbe denunciato la cosa?". Dissi che non me n'ero accorto, sfido chiunque ad accorgersene".
"Il Mondiale del 2006? Nel momento in cui l'arbitro ha fischiato la fine del Mondiale ero solo felice che fosse finita! Come ho festeggiato? Sono svenuto! La parata su Zidane? Una parata molto complicata perchè Zidane riuscì ad imprimere alla palla una potenza incredibile, che sembrava scagliata col piede... Si vede che quella sera nella testa e nel collo aveva tanta forza...
L'esordio in Serie A? Poco fa ho rivisto quello spezzone, mi sono emozionato. Fu contro il Milan. Mi ricordo di Maldini nel tunnel: certe persone fanno la differenza e fanno vedere di avere un'altra marcia rispetto ad altre. Lui probabilmente ha rivisto in me il proprio esordio, ha avuto la sensibilità per capire che ero un ragazzino che stava andando a giocare contro dei mostri sacri. Lui ha avuto la forza di venirmi ad abbracciare e dire: dai, che non succede niente! Lui è stato l'unico a venire lì a darmi la forza".
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