Qual è la paura più grande per un telecronista?
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Caressa: “Adani mi fa un baffo! Non sono uno tranquillo, ho iniziato ad andare in terapia per…”
“Arrivare in ritardo. Io arrivo allo stadio sempre due ore prima. Solo una volta sono arrivato a ridosso”.
Quando?
“Per un Milan-Barcellona. Dovevo commentarla con Carlo Ancelotti, che mi disse: ‘Ti vengo a prendere alle 18,30’. ‘È tardi’, risposi. ‘No, no, dai che ce la facciamo’, ha ribattuto Carlo con la sua solita flemma”.

E poi?
“Poi sono le 18,35 e di Carlo non c’è traccia. Io friggo di ansia. Poi arriva, sereno come sempre, e naturalmente sulla tangenziale c’è un traffico spaventoso, io sono fuori di me dall’agitazione, e quando siamo a 700 metri da San Siro salto dalla macchina e corro come un pazzo verso lo stadio. Arrivo tutto sudato, mi cambio la camicia, e mi metto in postazione giusto cinque minuti prima dell’inizio…”
E Ancelotti?
“Due minuti dopo mi sento battere sulle spalle: “Sei un pirla, se rimanevi con me ti prendevi pure il caffè col presidente del Barcellona…”
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