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Silvestre: “A Sanremo non dovrebbe andare chi parla male delle donne. Tony F…”

Silvestre: “A Sanremo non dovrebbe andare chi parla male delle donne. Tony F…” - immagine 1
Il cantante dei Modà torna sul palco dell'Ariston e si prepara ad affrontare San Siro. A Repubblica ha parlato anche delle polemiche sui testi di certe canzoni
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A luglio si era preso una pausa dalle scene dopo aver affrontato la depressione. Il cantante dei Modà, Francesco Silvestre, sarà a Sanremo con il gruppo che ha venduto in totale quasi 2 mln di dischi. La loro canzone si chiama 'Non ti dimentico' ed è la quarta volta che arrivano sul palco dell'Ariston dopo il secondo posto insieme a Emma Marrone con Arriverà nel 2011, ma l'anno dopo la stessa cantante ha vinto la kermesse con il brano 'Non è l'inferno' e tra gli autori c'era proprio Checco. Poi altre due presenze per il gruppo all'Ariston, nel 2013 con 'Se si potesse non morire' e 10 anni dopo, nel 2023, con 'Lasciami'.

Silvestre: “A Sanremo non dovrebbe andare chi parla male delle donne. Tony F…”- immagine 2

Approdo a San Siro

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Il quotidiano La Repubblica ha intervistato Silvestre: "Mia madre è del 1953 e ci tiene tanto alla televisione: vedere il figlio a Sanremo è meglio che vederlo a San Siro. Era felice», ha detto sulla sua partecipazione al programma. «Mi assale un’ansia devastante, diventa difficile divertirsi a Sanremo: non devi sbagliare, devi avere la fortuna che non ti venga un raffreddore. Noi ci andremo con lo stadio di Milano in programma il 12 giugno e sarà quasi pieno. Sono legato a Carlo Conti, abbiamo fatto cose diverse insieme in tv e si è preso una bella responsabilità dopo il successo di Amadeus con Sanremo», ha aggiunto.

«È un bel traguardo San Siro e fa paura. Pensi a Pezzali, è diventato Vasco Rossi: Max è tornato nella dimensione che più merita, riempie gli stadi. È una bella persona, un essere umano. È rimasto sé stesso, oggi ti chiedono di apparire figo».

Il rispetto

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Il tema della sua canzone è l'amore e per questo fa capire di non apprezzare certi testi: «Nelle canzoni sento volgarità, cattiveria, la donna è trattata come un oggetto. Devi farla sentire importante, perché lo è. Viene mia figlia Gioia, 13 anni, e mi parla di robe strane: “Papà, cosa significa ‘Se mi guardo allo specchio mi viene duro/Lei ti salta sul ca**o come un canguro’”? (versi della canzone di Niky Savage, ndr). Non si tratta di essere puritani, ma rispettosi».

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E quindi alla domanda sulla presenza di Tony Effe, il cantante che per i testi è sempre aspramente criticato e per questo è stato escluso dal concerto di Capodanno a Roma, a Sanremo, il cantante ha detto: «Non avrei invitato chiunque parla delle donne in modo sconsiderato. Ero in macchina con Gioia e un’amichetta, fan di Tony Effe. Chiedevo: cosa ti piace? Parla delle donne come se fossero cacche di cane sul marciapiede, vorresti essere considerata così? Non si tratta di colpevolizzare Tony Effe, ma della responsabilità di essere cantautore. Non c’entrano le parolacce, anche Ghali ne dice qualcuna, ma ha la capacità di comunicare cose meravigliose. Vasco Rossi ti fa tremare il cuore. Invece troppa roba in giro porta i giovani a pensare che le donne possano essere maltrattate». E a proposito di nuovi talenti nella musica ha aggiunto: «Mi sono ricreduto su Lazza. All'inizio pensavo fosse un personaggio. Invece è bravo, ha talento ed è un musicista che ha studiato».

La De Filippi

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Sul suo momento di depressione ha detto: «Sono stato male ed è stata dura, ma ho capito di non essere da solo e nella canzone di Sanremo ne parlerò. Tante persone parlandone si sono sentite meno sole. Siamo visti come eroi ma non lo siamo e tanti soffrono. Maria De Filippi? Per me è come una sorella, è la donna più vera e generosa che io conosca. Ho scritto delle canzoni per lei e mi ha aiutato facendomi una telefonatina al momento giusto, c'è stata nei momenti duri».

(Fonte: repubblica.it)