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Mkhitaryan: “Ho due lauree e parlo 5 lingue. Niente parolacce e non uso il telefonino”

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Lei è un calciatore senza fronzoli. Si sente un antidivo?

«Sì, non mi interessano i tatuaggi, cantare, o farmi i capelli strani: guardi qui, ho due buchi sulla testa ma non mi interessa. È la natura».

Sembra un attacco a due suoi compagni che si sono rifatti la chioma.

(ride) «No, per niente! Ognuno fa quello che vuole».

Ha studiato?

«Sì, ho due lauree: una in Sports management e l’altra in Economia».

In cosa la aiuta essere uno scacchista?

«A pensare, a leggere il gioco, la situazione, il pensiero del tuo compagno. Gli scacchi mi aiutano tanto».

L’educazione nel calcio viene scambiata spesso per mancanza di carattere?

«Non credo: il carattere ce l’hai o no. Come il talento».

È vero che parla sette lingue?

«Cinque: armeno, russo, francese, inglese, italiano. Il tedesco lo parlavo, ma l’ho dimenticato».

In che lingua pensa?

«Se parlo italiano penso in italiano».

In che lingua impreca?

«Non dico parolacce. Non mi piace».