Questo è quanto Selvaggia Lucarelli ha scritto su X: «Quindi Codacons ha presentato un esposto in 104 procure, ha rilasciato dichiarazioni quali “mai più beneficienza da chi tenta di ricattare i giudici con promesse di donazioni per ottenere una diminuzione della sanzione” riferite alla donazione di Ferragni all’ospedale, ha raccolto le denunce di 160 persone, ha smosso la procura di Milano che ha indagato per mesi arrivando a chiusura delle indagini, ha fatto spendere cifre mostruose a Ferragni per avvocati, ha speso lui stesso cifre assurde per avvocati (che si fa rimborsare da Ferragni) e tutto questo per cosa?», si legge.

«Per dire “Poniamo fine a ogni reciproca contestazione e per favorire, più in generale, la distensione dei rispettivi rapporti”. Che vuole dire: un sacco di pubblicità per Codacons, ritirare le denunce e far rimborsare la bellezza di 160 consumatori con 150 euro per un totale di 24 000 euro. Considerato che erano stati venduti 290 000 pandori, un successone. Per il resto, i cittadini sono anche quelli che pagano il lavoro delle procure. E questo scherzetto delle denunce per il Pandoro ai cittadini è costato più dei risarcimenti. Complimenti sempre a Codacons. La domanda è: ma perché quindi Codacons ha tirato su tutto sto macello per poi accordarsi alla vigilia del rinvio a giudizio? Verrebbe da dire: perché così la controparte, con l’acqua alla gola, ha proposto un accordo. A voi le conclusioni», ha concluso la giornalista.
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