Con lo stesso spirito con cui ha affrontato l'Ariston, il cantautore a maggio rappresenterà l'Italia all'Eurovision di Basilea. "Con Tommaso ci avevamo pensato ed eravamo d'accordo che già che eravamo in ballo, avremmo continuato - spiega - a ballare, ma sulla stessa linea di Sanremo, niente fronzoli o fuochi d'artificio, andremo diretti e scarni, al massimo porterò l'armonica".
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Tutta altra musica per il "Club Tour 2025", in partenza il 10 aprile, già tutto esaurito, e le 25 tappe del tour "Estate 2025", cui si aggiungono gli Ippodromi di Roma e Milano (21 giugno al Rock in Roma, Ippodromo delle Capannelle e 7 settembre al Milano Summer Festival, Ippodromo Snai San Siro). "Non vedo l'ora, anche perché sarò con la stessa banda con cui suono dal liceo" dice Lucio, che per gli ippodromi promette un live molto rock'n'roll in versione allargata con fiati, cori e percussioni, "ma sempre con gli stessi ragazzi con cui facciamo concerti da sempre".
Ed è in questa sincerità, forse, la chiave del successo di questo 31enne che per fare musica ha dovuto lasciare l'amata Maremma: "In provincia si respira pace, che è noia, e viceversa, è un equilibrio sottile ma sono fortunato ad essere cresciuto in campagna, prima o poi devi fare i conti con la noia e il silenzio ed è fondamentale - sottolinea - per fuggire con l'immaginazione", come invitano a fare i suoi brani.
Un'innocenza tale che non cade nella polemica lanciata dal marionettista e attivista rom Rasid Nikolic, che riascoltando Altalena Boy si è lamentato dell'uso della parola 'zingari'. Perché in fondo - ricorda Corsi - il lavoro di un cantastorie è proprio quello di "raccogliere le voci di piazza e metterle in una canzone".
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