E ancora: "Questa è stata la mia linfa, mi ha nutrito e mi ha fatto affrontare periodi esaltanti e momenti bui, mi ha fatto combattere con infortuni e problemi fisici, mi ha dato sempre la certezza che una strada alternativa si potesse percorrere. Negli ultimi 4 anni, poco alla volta, il mio avversario non aveva più una maglia diversa, ma era diventato il mio corpo".
"Ho fatto di tutto per combatterlo, ma niente, ha vinto lui. Decine di visite, infiltrazioni, interventi chirurgici, ma purtroppo mi ha costretto a desistere. Avrei voluto giocare un po’ di più, a 30 anni mi sarei aspettato di essere nel pieno della mia carriera, è vero, ma come faccio ad essere triste se penso a quanta meraviglia ho vissuto in questi anni? Grazie a chi ho incontrato in questo viaggio, a chi mi ha accompagnato per un giorno o per tanti anni. Non so se sia stata l’esperienza più bella della mia vita, ma so di aver realizzato il sogno di quel bambino che non desiderava altro se non tirare calci ad un pallone. È questo ció che mi resta", ha aggiunto il difensore.
"Ora mi aspetta una nuova sfida, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione, ma in un nuovo campo, consapevole che finalmente mi sarà concesso zappare tutte le volte che vorrò", ha concluso.
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