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Alena Seredova: “Brutto epilogo con Buffon. Gioco a calcio, in Tv non sarei imparziale”

Le parole della ex moglie di Gigi Buffon

Redazione Golssip

"A 20 anni era tutto gratis, quando si è così giovani possiamo permetterci di sgarrare senza che il fisico ne risenta. I 40 si sentono tutti, per tenersi in forma si fa più fatica". Esordisce così Alena Seredova nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Spazio anche alla sua Juve: "Spero continui così, ma non mi chieda della Champions. Sono scaramantica e tocco ferro, non mi sbilancio. Cristiano Ronaldo a Torino? Quando uscirono le prime voci pensai alla solita bufala... Acquisto clamoroso che ha reso tutti felici, i miei figli sono impazziti. Se Nedved mi ha mai spifferato qualche news di mercato? Certo che no, quando ci vediamo parliamo soprattutto di cibo. Ovviamente in ceco".

Il capitolo Buffon rimane un capitolo doloroso: "Ma che brutto epilogo, non deciso da me. In certi casi la popolarità non aiuta, avevo gli occhi puntati addosso e non volevo uscire. Avrei voluto piangere da sola, senza farmi notare. Fu un momento molto duro... I figli? Sono loro la vera forza. Provavo a fingere per non crear loro problemi, indossavo una sorta di maschera per recitare una parte. Una parte che poi diventò quasi naturale per superare quelle difficoltà. Il rapporto con Buffon? Direi maturo tra due adulti che nel periodo più bello decisero di formare una famiglia. Abbiamo due figli splendidi, giusto che sia così. Io e Gianluigi siamo entrambi del 1978. Lui di gennaio, io di marzo. Sono più giovane. Mi raccomando, lo sottolinei".

Io in un programma sportivo? «Meglio una figura imparziale al 100%, io sono troppo juventina. Il mio sogno? Non mi crederà, ma saper giocare a calcio. Ho preso lezioni private per un anno, volevo sorprendere i miei figli. La strada per diventare una mamma calciatrice è ancora lunga, ma non sono male. Calcio di destro e sinistro, proprio come Nedved. i miei figli adorano il calcio, ma sarebbe dura convivere con un cognome tanto pesante. Credo che Gianluigi sia d’accordo. Uno scrive molto bene, l’altro ama il violoncello. Sono due artisti. Indipendentemente dal percorso che intraprenderanno, spero di vederli realizzati e felici. Questo è ciò che conta".

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