
Il parere di Selvaggia
—«Non sono d'accordo. Nel senso - ha spiegato Lucarelli - che chiaramente è una canzone molto bella, poetica e c'è la sensibilità di un cantautore come Cristicchi. Ma anche io ho vissuto questa stessa esperienza. E trovo che in questa canzone ci sia un eccesso di romanticizzazione della malattia. Quella malattia lì in particolare è molto feroce, abbruttisce, toglie una dignità. Lui ha fatto quello che nel giornalismo si chiama 'cherry picking': ha scelto di raccontare la parte più delicata, più dolorosa. Ma c'è anche l'abbruttimento che viene dalla fatica nel gestire da parte dei familiari di gestire quel tipo di malattia. Che non è solo la carezzina, o ti preparo la cena, ma anche rabbia. E quindi non dico che è una canzone furba, assolutamente, ma dico che è una canzone che racconta un pezzo di verità e ne tralascia un altro. Avrei voluto meno retorica e più verità. Chiaro che lui scelga cosa raccontare. È una malattia molto complessa e la canzone non è nostalgica. Non racconta la solitudine di chi accudisce i malati. Non voglio fare il processo ad una bella canzone, comunque lo è. Dico solo che è un po' ampollosa e barocca, io sono per la verità nuda e cruda».
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