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Yvonne Sciò: “Picchiata da Naomi Campbell. Brad Pitt ci provò, lo respinsi perché…”

Alessandro

Ha odiato o amato la ragazzina dello spot a cui tutti facevano il verso?

«Odiata perché? Pensi che volevo fare il remake con mia figlia, ma non mi ha dato retta nessuno. Vabbè, lei non l’avrebbe fatto. Però è molto protettiva. Fosse per lei, a tutti quelli che sui social mi scrivono “sei resuscitata dopo Non è la Rai”, dovrei rispondere che non ero morta, ma ho fatto 57 film, tre documentari diretti e prodotti da me e venduti in 94 Paesi».

«Non è la Rai» lo fece per soli tre mesi.

«Lei sembra l’unica che lo sa. In realtà, mi sono pentita di aver rifiutato un contratto lungo: avrei guadagnato tanto, ma a quell’età credi negli ideali, i soldi non ti interessano e io avevo paura di chiudermi in una gabbia. Forse è per questo bisogno di libertà che non ho avuto una carriera lineare, ma nella vita non puoi far finta di essere qualcun altro. Dopo, ho fatto una tournée con Mario Monicelli, un film di Nanni Loy con Marcello Mastroianni, ma decisi di trasferirmi a Los Angeles. L’idea che lì nessuno mi conoscesse mi spronava ancora di più ad arrivare. Non mi importava essere popolare, volevo essere brava. Troppe volte mi è stato detto che, se ero bella, non potevo essere brava».