Il noto cantante italiano è stato ospite di Maria Venier a Domenica In e ha parlato della sua carriera e dei suoi 80 anni
Questo pomeriggio Gianni Morandi è stato ospite di Mara Venier, su Rai1, a Domenica In e ha parlato della sua carriera e non solo. «La vita senza musica non me la immagino. Penso con grande gioia a quello che ho vissuto, le persone conosciute, famose e non, penso di aver avuto una grande fortuna a vivere quel momento che poi sfociò negli anni 60, gli anni più belli della musica italiana, ho visto quella bellissima stagione, non mi rendevo conto di quello che mi stava succedendo… quello che per me era un gioco, stava diventando un mestiere!», ha spiegato.
«Ci conosciamo da 45 anni, eravamo bambini, abbiamo fatto anche una serie tv assieme…», ha detto subito a Mara Venier. E sugli 80 anni compiuti l'11 dicembre dice: «Ho messo una bella bandierina, adesso è tutto facile, sono arrivato lì, si va avanti, devo dire già grazie, dalla mattina alla sera, a tutte le persone che mi hanno aiutato e portato fino a qui, tutto quello che arriva è in più…».
Le origini
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«Un giorno suona il telefono a casa mia, sento una voce, 'Gianni Morandi? Sono Mogol'. Dicevo, cosa voleva da me? Sapevo che aveva chiuso la collaborazione con Battisti…», ha ricordato. E ancora «Non posso dimenticare queste persone che mi hanno aiutato, lo stesso Ennio Morricone, quando mi scelse, da ragazzino, cominciai a cantare con lui… Franco Migliacci fu il mio talent scout. La mia famiglia? Eravamo una famiglia molto povera. Mi ricordo che mio padre cantava, mentre lavorava, tutti cantavamo, un po' per stare insieme, un po' per… cantavamo per tenerci su…. Cantavo le canzoni di Claudio Villa. Le ascoltavamo alla radio, mia madre era una grande fan di Villa. Quando incontrai Claudio Villa a 'Canzonissima', lui arrivò secondo, mia madre, quasi quasi... Mio padre lo chiese a mia madre, 'lo lasciamo andare a scuola?', mio padre disse 'tu vai a Bologna a fare la tua lezione, puoi cantare ma devi tornare e lavorare'". E poi sui primi guadagni racconta: "Comprammo subito un frigorifero, che non avevamo, la televisione, comprammo le prime cose che servivano in casa… per me era un grande onore che riuscivo a portare… era verso i 20 anni».