Le piace davvero il calcio?
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Diletta Leotta: “Talpa? Zero ansia, ecco come sarà. Io narcisista ma non schiava dei like”
«L’ho sempre amato: già a 16 anni presentavo un programma in tv sul calcio. E poi sono una sportiva mancata: raccontare le vere storie dei campioni è la cosa più vicina all’esser anche io una campionessa. Facevo nuoto a livello agonistico, sognavo di essere Federica Pellegrini».
Cosa le è mancato?
«Sono sempre stata un’agonista, ma non ero un talento così luminoso, mi sono resa conto che era meglio continuare con gli studi».

Si sente più invidiata o sottovalutata?
«Sottovalutata no, perché sono talmente consapevole di quanto studio, di quanto sono preparata, che il giudizio della gente per me è importante, ma relativo. Vado in onda io, ci metto la faccia io, lavoro da più di 15 anni ad altissimi livelli, può capitare di sbagliare, ma ci metto sempre il massimo della professionalità. Oggi studio ancora più che in passato perché l’errore da evitare è quando pensi: tanto lo so fare. Ho la consapevolezza di dare sempre il 100%».
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