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Atletica sotto choc: mezzofondista ugandese Kiplagat ucciso a 34 anni

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Il corpo di Kiplagat è stato trovato ieri a bordo di un'auto, probabilmente del fratello, con ferite mortali da coltello
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L'atletica mondiale sotto choc per l'omicidio di Benjamin Kiplagat, mezzofondista ugandese trovato nella notte di fine anno morto nell'auto del fratello a Eldoret, in Kenya, la capitale internazionale dei maratoneti e dei mezzofondisti. La polizia locale ha annunciato di aver fermato due sospetti, uomini di trenta anni con precedenti criminali, che terrorizzavano con i loro reati la popolazione locale. Kiplagat, 34 anni, era nato in Kenia ma aveva gareggiato per l'Uganda nei 3000 siepi alle Olimpiadi e ai Mondiali.

Il corpo è stato trovato ieri a bordo di un'auto, probabilmente del fratello, con ferite mortali da coltello nei pressi di Eldoret, il villaggio della Rift Valley dove si allenano tutti i più forti fondisti del mondo. Secondo le prime indagini, i due uomini avrebbero tentato una rapina a bordo di una moto, Kiplagat avrebbe scartato con la macchina provocando la reazione violenta degli assalitori. La polizia keniana conta di chiudere rapidamente le indagini e portare i due sospettati domani davanti al giudice per i primi provvedimenti. Non si tratta del primo caso di morte violenta tra atleti della Rift Valley: nel 2021 la campionessa keniana Agnes Tirop era stata trovata morta nella sua casa a Iten, vicino Eldoret, e il marito era stato accusato averla uccisa. Kiplagat aveva ottenuto l'argento mondiale nelle siepi ai mondiali juniores del 2008, poi a livello assoluto il suo miglior risultato era stata la semifinale della sua distanza a Londra 2012.

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