«Ma la prepotenza non può essere mai un pregio, lo vivo come un modo di essere molto entrante e poco incline al compromesso. La determinazione è una cosa positiva, un pregio, ma la prepotenza no. Dopodiché non è che un difetto causi dei danni a chi ne è portatore: anche l'egoismo è un difetto, ma non è detto che danneggi chi è egoista».
Le è capitato di scoprire durante una intervista che quella persona non le stava piacendo?
«Be', non è che tutte le persone che intervisto mi piacciano. Ma tutte mi incuriosiscono. Più che altro cerco di arrivare all'intervista senza pregiudizi per formarmi un giudizio durante la conversazione. A volte è confermato, altre ribaltato rispetto a quello che mi aspettavo».
Ci sarà una nuova stagione di "Belve"?
«Sì, ci sarà. E credo ci sarà finché capirò che c'è attesa di una nuova stagione. Ma Belve non è come un diamante, che notoriamente è per sempre. Avrà una fine: spero di accorgermene in tempo e di essere io a dire basta».
Dirà mai basta a Roma?
«Impossibile, la amo troppo, pur vedendo tutti i suoi difetti. Ma di Roma mi piace tutto e nell'unico periodo in cui sono stata lontana, un anno a New York, mi ritrovavo sempre con altri romani per vedere le partite in un bar. Di quel gruppo di ragazzi italiani negli Stati Uniti solo noi romani siamo tornati tutti nella nostra città. Non si può fare a meno della gente di Roma. L'altro giorno ero in auto per strada, una macchina che mi precedeva non partiva facendomi perdere tempo, così ho suonato il clacson. Un tizio, dall'auto vicino a me mi fa segno di abbassare il finestrino, io lo abbasso e lui mi dice, con grande calma: "Certo, pure tu, 'nte potevi svejà un po' prima?". Capisce?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA