Francesca Fagnani, conduttrice del noto programma tv Belve, ha concesso un'intervista ai microfoni de La Stampa. La giornalista è tornata così sulle interviste realizzate per il format: «Quella con Claudia Pandolfi è stata speciale, è stata la personificazione del fascino. Tutti siamo un insieme di pregi, difetti e contraddizioni, di momenti di crisi che ci rendono interessanti. I fenomeni non sono interessanti, non hanno fascino, non fanno scattare identificazioni. Raccontare della propria vita in modo onesto è sempre una esposizione rischiosa, ma funziona, danno di loro un'immagine inedita che porta bene. Se arrivi senza voler fare il fenomeno è meglio. Alcuni si siedono sullo sgabello rigidi e intenzionati a difendersi, ma piano piano si allenta la protezione che uno mette in piedi, la tensione si scioglie e tutto va per il meglio».
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Fagnani annuncia: “Belve? Ci sarà nuova stagione. Se finirà? Sì, ma spero che…”
Domani sera va in onda l'ultima puntata di questa stagione di "Belve". E la prima intervista è con un personaggio che è molto generoso nel raccontarsi.
«Sì, Lorenzo Cherubini, Jovanotti. Ha avuto con me una generosità che mi ha consentito di fare un ritratto molto profondo, è stato bravissimo. Ha raccontato tutte le difficoltà degli ultimi tempi, con sincerità disarmante. Ma lui ha risorse interiori enormi, che lo aiutano a essere reattivo. Ha talmente coltivato il suo mondo interiore con viaggi, letture, amore per la sua la famiglia che si è creato una capacità di reazione che non tutti hanno».
Lei chiede sempre ai suoi ospiti quale sia il loro peggior difetto. E non sempre danno risposte eccezionali. Ma quando lo hanno chiesto a lei, lei ha risposto "la prepotenza". Non ha dei difetti peggiori?
«Ma la prepotenza non può essere mai un pregio, lo vivo come un modo di essere molto entrante e poco incline al compromesso. La determinazione è una cosa positiva, un pregio, ma la prepotenza no. Dopodiché non è che un difetto causi dei danni a chi ne è portatore: anche l'egoismo è un difetto, ma non è detto che danneggi chi è egoista».
Le è capitato di scoprire durante una intervista che quella persona non le stava piacendo?
«Be', non è che tutte le persone che intervisto mi piacciano. Ma tutte mi incuriosiscono. Più che altro cerco di arrivare all'intervista senza pregiudizi per formarmi un giudizio durante la conversazione. A volte è confermato, altre ribaltato rispetto a quello che mi aspettavo».
Ci sarà una nuova stagione di "Belve"?
«Sì, ci sarà. E credo ci sarà finché capirò che c'è attesa di una nuova stagione. Ma Belve non è come un diamante, che notoriamente è per sempre. Avrà una fine: spero di accorgermene in tempo e di essere io a dire basta».
Dirà mai basta a Roma?
«Impossibile, la amo troppo, pur vedendo tutti i suoi difetti. Ma di Roma mi piace tutto e nell'unico periodo in cui sono stata lontana, un anno a New York, mi ritrovavo sempre con altri romani per vedere le partite in un bar. Di quel gruppo di ragazzi italiani negli Stati Uniti solo noi romani siamo tornati tutti nella nostra città. Non si può fare a meno della gente di Roma. L'altro giorno ero in auto per strada, una macchina che mi precedeva non partiva facendomi perdere tempo, così ho suonato il clacson. Un tizio, dall'auto vicino a me mi fa segno di abbassare il finestrino, io lo abbasso e lui mi dice, con grande calma: "Certo, pure tu, 'nte potevi svejà un po' prima?". Capisce?».
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