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Brunori Sas: “I miei nipoti serpi in seno, sentono la trap. Tony F? Non diamo troppa responsabilità…”

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Intervista de Il Fatto Quotidiano al cantautore cosentino che approda sul palco dell'Ariston con la canzone l'Albero delle Noci, dedicata alla figlia
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Giornata di interviste per Brunori Sas. Il cantante cosentino 'esce dalla nicchia' per trasferirsi sul gigantesco palco dell'Ariston. Sarà a Sanremo con la sua canzone 'L'Albero delle Noci' e lancerà così l'omonimo disco che uscirà il 14 febbraio.  Il suo nome deriva dall'azienda edile di famiglia che si chiamava proprio così. Quando è morto il suo papà è toccato a lui prendere le redini della società ed è stato per questo anche un imprenditore. Ma non ha mai dimenticato la musica. Ora torna con un disco dopo cinque anni (il primo album si chiamava 'Cip'.ndr) che promette cose buone e giuste. È un ritorno a Sanremo, ma è la prima volta da cantante in gara. Nel 2019 aveva duettato con The Zen Circus, cantando L’amore è una dittatura.

Brunori Sas: “I miei nipoti serpi in seno, sentono la trap. Tony F? Non diamo troppa responsabilità…”- immagine 2

«La ballata 'Per non perdere noi'? Quando l’ho fatta sentire a mia moglie Simona è scoppiata in un pianto liberatorio, poi in un sorriso. Bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno, quando si canta». È una canzone che parla dell'amore che dura tanti anni e diventa resistenza.

L'Albero delle Noci ("che esiste davvero davanti casa mia a San Fili") è la canzone che porterà a Sanremo ed è dedicata alla figlia, Fiammetta. «Scritta di getto, nella notte di un Sabato Santo.

Scaturita dall’inquietudine di non sentirmi all'altezza come genitore, e di non mostrare a mia figlia solo le luci del mondo, non è sensato proteggerla dalle brutture che incontrerà nel cammino. Infatti in studio, piccola com’è, mi offriva marijuana per ispirarmi. Ah ah», ha raccontato a Il Fatto Quotidiano.

I cantautori e la musica trap

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Il suo talento da cantautore e l'istinto per la musica lo ha ereditato dalla mamma: «Invece i miei nipoti sono delle serpi in sento. Perché sentono la trap. Io sono solo lo zio Dario. Ma ora sono motivati perché mi hanno preso come capitano al Fantasanremo. Li deluderò perché non dirò parole astruse per fargli prendere punti. Se io e Tony Effe saremo finalisti abbracciati sul palco in attesa del vincitore? Sarebbe una foto iconica per i miei nipoti. Io sono per la poesia della sconfitta. Il rigore di Baggio alla finale dei Mondiali è l'estasi del mio fallimento. I trapper cantano la qualunque e i cantautori frenati? Ne parlo in La ghigliottina. Il maschio etero bianco che ha paura di dire qualsiasi cosa. E il verso “di cosa cantiamo oggigiorno?". In un vecchio pezzo, Colpo di pistola, il mio protagonista era un femminicida. L’arte non può avere paura di rappresentare ciò che è mostruoso, semmai dovrebbe innescare un dibattito su come evitare l’inaccettabile. Ma se lo fanno i trapper si dice: sono solo ragazzi. Il cantautore è considerato uno di cultura e finisce per autocensurarsi», ha detto a Il Fatto.

Di Toni Effe gli ha chiesto anche nell'intervista a Il Messaggero: «Se Sul set del primo shooting fotografico del cast di Sanremo, Tony Effe, Gaia e gli altri non l'hanno fatta sentire fuori contesto? Tutt'altro. Con Tony Effe abbiamo parlato della passione in comune per il pugilato. Le accuse di sessismo che hanno rivolto a Tony F? Io da ragazzo ascoltavo Marilyn Manson e non mi pare che oggi faccia riti satanici. Bisognerebbe avere una certa cura del linguaggio, ma anche evitare di dare troppa responsabilità a chi scrive canzoni».

(Fonte: Il Fatto Quotidiano / Il Messaggero)