La ex fidanzata del cantante italiano si racconta a Oggi
A Martina Maggiore il suo ex fidanzato Cesare Cremonini ha dedicato due canzoni. La prima, nel 2019, si intitolava Giovane stupida. «Non mi sono mai offesa per quel "stupida". Si riferiva all'ingenuità di una ragazza di vent'anni, di cui era innamorato», racconta Martina che con Cesare ha rotto e della sua rinascita ha scritto in un libro ("Ma che stupida ragazza", edito da Mursia). «L'ho scritto per aiutare chi si trova nella mia stessa situazione», racconta a Oggi. «Mi sono annullata per amore, mi sono dovuta ricostruire da zero».
«Primo appuntamento? Nella pizzeria di un centro commerciale a Casalecchio di Reno. Io lo prendevo in giro perché mangiava la pizza con le posate. Da lì nasce il verso di Giovane stupida, una delle canzoni che mi ha dedicato: "Ma chissà se anche tu mangi la pizza con le mani". Qualsiasi cosa facesse mi portava con sé. Cortina era la nostra seconda casa, mi ha insegnato a sciare. Siamo stati quattro volte alle Maldive, il nostro rifugio d'amore. Si prendeva cura di me, mi faceva sentire importante. Ogni mattina mi diceva quanto ero bella e quanto mi amava. Per i primi due, tre anni, c'è stato un bell'equilibrio tra di noi».
«Una mattina, ero sola in casa, ho sentito il suono delle notifiche arrivare dal suo studio. Ho guardato sul suo computer, che era collegato al suo WhatsApp, e ho trovato una serie di chat: si scriveva con alcune ragazze. Cose brutte, che non avrei mai voluto leggere. Mi crollò il mondo addosso. Ma non dissi nulla perché avevo invaso la sua privacy. Sono passati mesi, poi l'ho affrontato. Mi logoravo dentro. Dopo un anno, sono tornata a guardare il suo WhatsApp e ho trovato ancora chat con altre donne. Mi aveva mentito. Ma avevo paura di perderlo perché ero diventata dipendente da lui. Poi mi ha detto che sarebbe stato ospite a Sanremo, nel 2022, e mi sono tenuta tutto dentro, perché aveva bisogno del mio sostegno. Ho scoperto che, al Festival, una delle altre era lì in platea. Ma quando l'ho affrontato, lui, che è molto abile con le parole, ha fatto sentire in colpa me. Avrei voluto salvare la relazione, ma lui doveva prepararsi per gli stadi. Non aveva tempo per me. Lì ho detto basta. Sono sprofondata nell'abisso. Dopo un paio di mesi ho visto che era a Maratea, uno dei nostri posti del cuore, con un'altra. Ero annientata dal dolore. Mi sembrava che nulla avesse più senso».
«Ci sono voluti due anni. Sono stata in terapia, ho viaggiato. La scrittura mi ha aiutato. Ora ho imparato ad amarmi. È stato il primo vero amore, gli vorrò sempre bene. Ci siamo risentiti, mi ha detto che stava scrivendo un'altra canzone dedicata a me, Ora che non ho più te. Gli ho scritto che ero orgogliosa di lui, mi ha risposto che lo avevo fatto commuovere. Sono stati gli ultimi messaggi belli che ci siamo mandati».