Per Mahmood la conferma al suo talento è arrivata grazie ad un percorso da autore. "Quando ho iniziato a scrivere canzoni per altri ho più o meno realizzato che potevo vivere di musica", rivela l'artista che sul suo stato d'animo attuale dice: "E' la calma prima della tempesta perché devo ancora iniziare ad elaborare il tour di maggio. Dobbiamo ancora lavorare su alcuni dettagli e ci sarà qualche novità". Dopo la data del 25 maggio a Milano, Mahmood prenderà una pausa: "Sì, ne ho bisogno. Sento il bisogno di tornare a scrivere per me. Sono passati due anni e mezzo dall'ultima volta. Voglio chiudermi in studio e capire a che punto sono, riprendere il filo di un discorso interrotto. È come un tuffo nel buio, un nuovo inizio in cui raccontarmi di nuovo. In questi due anni e mezzo ho lavorato tanto, ma ho vissuto poco. Ora voglio fare esperienze, conoscere persone, vedere posti nuovi e poi raccontarli. È quello che amo fare di più".
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Mahmood: “”Questo tour è un saluto. Lo stadio? Per me è presto. E su Sanremo…”
E raggiungere il traguardo degli stadi al momento non è nei suoi programmi: "Per me era già presto fare i palazzetti", afferma. "Ho bisogno di tempo per capire e spaziare tutto ciò che voglio portare sul palco. Per me - prosegue Mahmood - è stato già tanto difficile lasciare la dimensione club, dove in 4 anni mi sono evoluto e ho imparato a gestirmi. Più che ansia da prestazione, provo tristezza a dover già lasciare una dimensione in cui mi sento a mio agio". E aggiunge: "Lo stadio non è nei miei programmi anche perché penso 'dopo lo stadio cosa c'è?' Mi immagino allo stadio per celebrare anni e anni di carriera. Io, invece, mi sento abbastanza agli inizi e preferisco che il percorso sia il più lungo possibile".
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