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Diletta Leotta: “Mi manca il calore del pubblico allo stadio. Quarantena? Mi sono allenata”

Le parole della conduttrice

Marco

Diletta Leotta, conduttrice di DAZN, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del quotidiano Il Mattino.

Come è cambiata la vita da bordocampo ora che negli stadi non c'è il pubblico?

«Il silenzio dello stadio vuoto fa più rumore di quando è pieno, però ora ti arrivano alle orecchie gli incitamenti reciproci tra calciatori e le indicazioni degli allenatori. Penso sopratutto al discorso vibrante di Gattuso rivolto ai giocatori dopo la conquista della coppa Italia».

E le mancano i cori che le facevano i tifosi al San Paolo, ma un po' in tutti gli stadi?

«In assoluto mi manca il calore del pubblico, il chiasso durante i collegamenti e l'affetto di tutti i tifosi. E poi mi manca soffermarmi sulle storie che vedi allo stadio: amici, famiglie con bambini, e tifosi che conservano la passione anche quando perdono. Lo stadio è un'esplosione di stati d'animo: un quadro in movimento».

Ci racconti qualcosa in più della sua quarantena.

«Non ho mai smesso di lavorare, tra dirette con Radio 105 e Dazn dove abbiamo ideato il format Dazn Calling, nel quale da casa ho rivolto delle videodomande a protagonisti dello sport su come trascorrevano quel periodo unico e particolarissimo. Poi mi sono allenata moltissimo, visto che come un po' tutti, la quarantena ci ha portato a prendere qualche kg in più».

Lei è considerata un'icona di stile: cosa ne pensa del nuovo look di Callejon?

«Gullit ha avuto i baffi per diverso tempo. Sandro Mazzola li ha portati per quasi tutta la sua carriera. Dietro i baffi immagino ci sia il desiderio di piacersi cambiando qualcosa di sé. Le donne cambiano il trucco, il taglio di capelli. Oppure più semplicemente i baffi piacciono a qualcuno che ami e l'accontenti».

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