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La ex moglie di Hakimi: “Una volta alla settimana dallo psicologo. Sto bene, divorzio per…”

"Quando ti separi, ristrutturi la tua vita, ma questo fatto non è niente di speciale. È vero che, con due figli, è emotivamente complicato, ma non sono la prima e non sarò l'ultima. L'importante è che io abbia la tranquillità data dall'averci provato e di aver fatto tutto quello che dovevo fare. Ci sono decisioni che non si prendono da un giorno all'altro. Per me è una premessa per non avere fretta nei momenti di crisi. Le cose si devono fare con calma e con amore", ha dichiarato parlando della relazione sentimentale finita con Achraf Hakimi. "Sono tanti anni che ho un aiuto, non è da adesso. Proprio come vado in palestra, vado dallo psicologo una volta alla settimana. La salute mentale è molto importante, non solo quella fisica. È un duello scontato, e sappiamo tutti che si soffre molto”, dice. Tuttavia, insiste perché i suoi figli, Amín, tre anni, e Naím, 13 mesi, le ricordino che l'amore c'era prima: «Nella vita ci sono tanti momenti belli e anche altri brutti. Ti sposi per amore e divorzi per mancanza di amore. Le persone si evolvono, cambiano, crescono e prendono un percorso a volte e può anche esserci un punto in cui smetti di ritrovarti. E quando ciò accade non bisogna forzare nulla". Diplomata alla Scuola Reale d'Arte Drammatica di Madrid, Hiba ha svolto il suo progetto di laurea proprio sulla resilienza: «Prima di lavorarci non conoscevo quella parola, ma ne conoscevo il significato e mi sono riconosciuta. E oggi, con tutto quello che sta accadendo nella mia vita, la resilienza ha ancora più senso". I suoi figli? "La cosa migliore che abbia mai fatto in vita mia. Non so se mi abbia messo a dura prova professionalmente, ma, certo, l'esperienza di essere madre mi rende molto felice. La mia priorità non è la mia professione, è la mia piccola famiglia, loro sono i miei figli, e la mia felicità viene prima di tutto quando sto con loro e li vedo crescere invece che stare in giro per sei mesi". Hiba non dimentica quando doveva cavarsela da sola senza grandi mezzi: "So cosa vuol dire non avere niente. Ora vivo comodamente, ma non ho alcun attaccamento alle cose materiali. Non dimentico dov'ero 15 anni fa, dividevo una stanza di due metri quadrati, facevo tre lavori al giorno, studiavo, dormivo poco... Vale la pena godersi la vita vicino alle persone che ami ed è un peccato realizzarlo tardi".

 

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