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Guerra tra wags, lady Vardy si rifiuta di pagare le spese del processo: “Cifra folle, supera…”

Guerra tra wags, lady Vardy si rifiuta di pagare le spese del processo: “Cifra folle, supera…” - immagine 1
Nuovo capitolo nel processo per diffamazione tra la moglie di Rooney e quella di Vardy
Redazione Golssip

Tra Rebekah Vardy e Coleen Rooney tira di nuovo aria di guerra. Le mogli dei due calciatori inglesi sono le protagoniste dell'ennesimo capitolo di una battaglia processuale che sembra non avere fine. La moglie di Vardy, sconfitta nel processo per diffamazione, dovrà pagare il 90% delle spese processuali alla sua rivale. Lo ha stabilito il tribunale. Ma la fattura che è stata recapitata a lady Vardy presenta una cifra folle.

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Spese fuori budget

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Il tribunale ha stabilito che Rebekah debba pagare il 90% delle spese processuali sostenute da lady Rooney, una cifra che ammonta a 2,1 milioni di euro. La compagna di Vardy ha reso pubblica la sua rabbia quando ha ricevuto la fattura legale di Coleen, una nota che includeva € 2.400 relative al soggiorno di uno degli avvocati in un hotel a cinque stelle, una colazione da € 260 e bevande che il team legale di Coleen si è concesso al Nobu Hotel di Londra. La cifra complessiva, che supera i 2 milioni di euro, è lontana dai 580.000 che, secondo i tabloid del Regno Unito, erano in budget per il processo del team di avvocati di Coleen. Rebekah non è disposta ad accettare questa situazione e ha assunto una squadra per richiedere formalmente che la moglie di Rooney faccia una ripartizione delle spese. È disposta a pagare la sua quota, ma non accetterà che la cifra salga alle stelle. Becky era furiosa dopo aver visto il conto di Coleen e ha assunto un team legale per difendersi. Per lei, è guerra", ha detto una fonte a lei vicina al The Sun. Tutto questo accade dopo che Rebekah è stata costretta ad effettuare un pagamento provvisorio di 940.000 euro nel novembre dello scorso anno, subito dopo aver perso la sua battaglia legale per diffamazione. Sotto i riflettori, gli onorari dell'avvocato David Sherborne, che prevedevano 350.000 euro ma fatturati a 614.000, e quelli di uno degli esperti intervenuti nel processo, per i quali erano inizialmente previsti 37.000 euro e che alla fine sono diventati 173.000.

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