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Dani Alves sulle parole di Xavi: “Ho pianto. Amici calciatori? Non permetto a nessuno…”

Dani Alves sulle parole di Xavi: “Ho pianto. Amici calciatori? Non permetto a nessuno…” - immagine 1
Il calciatore si è espresso sugli amici nel calcio, ora che è incarcerato
Redazione Golssip

"È difficile commentare una situazione come questa. Sono sorpreso e scioccato conoscendo Dani. La giustizia si pronuncerà in merito. Mi dispiace molto per Dani", ha dichiarato recentemente Xavi, allenatore del Barcellona, in relazione all'incarcerazione del calciatore per presunto stupro. Queste dichiarazioni non sono piaciute a Dani Alves. "Xavi è mio amico, il mio amico di sempre e non ha pensato alle conseguenze quando ha detto queste cose. Quando l'ho saputo, ho pianto. Mi sarebbe piaciuto prendere il telefono e chiamarlo per dirgli: 'Grazie, grazie, ma non farlo mai più. Non dire nulla. Fammi un favore e dimenticati di me, mi prenderò cura di me stesso, non preoccuparti'", ha dichiarato il brasiliano alla giornalista Mayka Navarro, che ieri ha pubblicato un'intervista esclusiva su La Vanguardia.

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Visite in carcere

"Amici che mi sono venuti a trovare in carcere? Nemmeno uno. Gli dico anche che non tutte le persone con cui ho giocato a calcio sono miei amici.... Ma sì, ho degli amici nel calcio che volevano anche venire a trovarmi, ma non gliel'ho permesso", confessa,  spiegando il motivo: "La prigione non è un posto per loro. Né per i miei figli, né per i miei genitori, né per mia moglie..., anche se alla fine sono stato lì per così tanti mesi che ho permesso loro di venirmi a trovare. Non permetto a nessuno di venire e non voglio che nessuno mi difenda in pubblico perché in questo momento difendermi è dannoso per chi lo fa. Non mi aspetto niente da nessuno". A proposito dei numerosi rifiuti del giudice di concedergli la libertà vigilata Dani Alves ha concluso: "Se avessi voluto evadere, mi sarei presentato in Spagna o avrei viaggiato dal Messico al Brasile, dove l'estradizione è quasi impossibile. Robinho? Lo so, ma io non sono Robinho, sono Dani Alves. Sono andato via di casa a 14 anni e da allora mi sono fatto strada da solo e ho risolto tutti i miei problemi da solo. A casa, i miei genitori mi hanno insegnato principi e valori che mi hanno guidato nella mia vita. Tra questi valori c'è quello di non agire mai in modo violento. E di difendermi sempre. Senza scappare. Per questo non capisco perché non mi sia stata concessa la libertà provvisoria per rischio di fuga. Quale fuga? Io sto sempre a testa alta, non intendo sottrarmi alle mie responsabilità".

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