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L'ALBUM DEI RICORDI

Cristiana Capotondi: “Il gol più bello l’ho segnato scalza. L’ultima volta che ho pianto…”

Cristiana Capotondi: “Il gol più bello l’ho segnato scalza. L’ultima volta che ho pianto…”

L'attrice ha raccontato a Repubblica il suo rapporto speciale con il calcio: dal nonno tifosissimo della Roma e di Francesco Totti al suo gol più bello...

Redazione Golssip

Cristiana Capotondi con il calcio ha un rapporto davvero speciale. Per Repubblica ha rispolverato l'album dei ricordi: «Quando al liceo giocammo una partita all’Acqua Acetosa, per il torneo interscolastico della Figc, uscimmo dal campo infangate, avevo segnato su rigore ma era volata qualche parolina di troppo. Il gol più bello, a dire il vero uno dei pochi, l’ho fatto il giorno in cui Andrea Pezzi, il mio compagno, ha compiuto quarant’anni. Corro sulla fascia, perdo uno scarpino proprio quando mi arriva la palla, calcio di destro, scalza, e la metto sotto l’incrocio».

Cristiana Capotondi: “Il gol più bello l’ho segnato scalza. L’ultima volta che ho pianto…”

I ricordi

«Sono cresciuta guardando la Roma con mio padre e mio nonno Giorgio. Il calcio mi ha trasmesso subito un grande senso di libertà. Il nonno è stato accompagnatore della Roma nella seconda presidenza Sacerdoti, erano gli anni Sessanta.

Negli ultimi giorni della sua vita, nel febbraio del 2005, chiamava tutti Francesco, come Francesco Totti, ed è morto scommettendo con mio padre che la Roma, in casa con il Livorno la domenica successiva non avrebbe vinto. Era un reduce della seconda battaglia di El Alamein, molto orgoglioso e convinto che un uomo non dovesse mai mostrare i propri sentimenti. Avrebbe preferito un nipote maschio, ne sono certa. Con i maschi giocavo all’oratorio. Tra Trastevere e Monteverde le mie domeniche erano piene di partite di pallone a Villa Pamphilj con le porte delimitate dagli zaini. I maschi non sempre avevano voglia di giocare con le femmine, ma per fare squadre pari erano costretti ad accettarmi, la parte più impegnativa della giornata era convincerli». Ruolo preferito?«Oh guardi, uso solo il destro e resto una mezza schiappa. Sono quello che una volta si chiamava terzino. Se ho mai pianto per una emozione sportiva? E me lo domanda? Almeno due volte: dopo il rigore decisivo parato da Donnarumma agli inglesi qualche giorno fa e al termine di Italia-Olanda, semifinale dell’Europeo 2000 che poi vince la Francia con il golden gol di Trezeguet. Se la riveda quella partita, la prego, è una meraviglia. La nostra difesa fu epica e Toldo parò l’impossibile. Il calcio è come la vita, magia», ha raccontato Cristiana Capotondi al quotidiano.

(Repubblica)

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