
Giacomo Agostini è stato l'eroe di un'epoca in cui la società vedeva nel mezzo meccanico un simbolo irrinunciabile di progresso e libertà. Negli anni Sessanta e Settanta, l'automobile e la motocicletta non erano semplici strumenti, ma simulacri di una modernità che pulsava al ritmo delle sfide e dell'innovazione tecnologica. In quel periodo, il rombo dei motori, l'odore della benzina e l'asfalto che si consumava sotto le ruote rappresentavano quasi un rito sacro, un credo che trovava in Agostini la sua più pura incarnazione. Il mezzo meccanico, trasformato in un'estensione dell'uomo, divenne il tramite attraverso il quale si misuravano coraggio, audacia e immortalità. Giacomo Agostini era il “migliore”, il pilota che osava sfidare la morte, uscendo semper trionfante. Era colui che attraversava il fuoco dell'inferno senza esserne toccato. Un moderno Parsifal che, con ogni vittoria, confermava la propria leggenda.
E proprio questa audacia ha scolpito il suo mito, in un'epoca in cui la morte non era solo un'eventualità, ma parte integrante dello spettacolo, un'attrazione oscura che conferisce al motorismo sportivo un fascino che oggi ci appare quasi inconcepibile. Partendo da questi elementi, Giacomo Agostini ha scelto di raccontarsi in prima persona. Ne emerge il ritratto non solo di un campione, ma di un mito assoluto, un uomo che è riuscito a lasciare un'impronta indelebile nella storia del motociclismo.
PRIMA DI TUTTI è un documentario prodotto da Sonne Film / K+ in collaborazione con Sky, per la regia di Giangiacomo De Stefano, in esclusiva su Sky Documentaries e TV8 il 29 marzo alle 21.45 e in simulcast su Sky Sport Uno. In streaming solo su NOW e disponibile on demand.
(Fonte: Skysport)
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