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Guenda Goria: “Mio figlio Noah operato al cervello. Il periodo più tosto della mia vita”

Guenda Goria: “Mio figlio Noah operato al cervello. Il periodo più tosto della mia vita” - immagine 1
L'ex concorrente del GF, figlia di Maria Teresa Ruta e Amedeo Goria, ha parlato dell'operazione del suo piccolo
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Guenda Goria è la figlia di due giornalisti sportivi. O meglio lo era sua madre Maria Teresa Rutae lo è stato anche il suo papà, Amedeo Goria. Ieri era ospite di Verissimo e ha raccontato della sua esperienza di mamma. È riuscita a rimanere incinta dopo diverse peripezie per un problema di endometriosi e suo figlio Noah è nato qualche mese fa, da parto cesareo. «Bimbo sanissimo, era andato tutto bene. È nato al San Raffaele e mi hanno detto di attenzionare la testa. Quando siamo andati alla visita di controllo neurochirurgica dopo qualche mese gli hanno diagnosticato una craniostenosi, una diagnosi complessa, quattro suture craniche erano chiuse. Mancava lo spazio per lo sviluppo e l'espansione del cervello e degli occhi e ci hanno detto che andava operato urgentemente», ha spiegato a Silvia Toffanin.

Guenda Goria: “Mio figlio Noah operato al cervello. Il periodo più tosto della mia vita”- immagine 2

«Il bambino poteva essere operato solo a partire dai sei kg e lo hanno messo in lista di attesa per affrontare il periodo più tosto della mia vita. L'ho portato io in braccio in sala operatoria. L'ho sdraiato in una sala calda, mi ha guardo mentre gli mettevano la mascherina e quello sguardo non me lo dimenticherò mai. Dopo tre ore un infermiere ci dice che l'operazione stava cominciando. Ho vissuto momenti difficili, ero serena ma ho iniziato a innervosirmi, era delicata l'anestesia. Sono andata in Chiesa a pregare, sono andata al bar, ai negozietti, con me c'era mamma a provare a far passare il tempo. Dopo 4 ore è arrivata la primaria e ci ha detto che l'intervento era andato bene. Un intervento estremamente complesso più di quanto mi avevano raccontato. Abbiamo solo firmato per il consenso senza leggere effettivamente i rischi, avevamo troppo paura. Quando l'ho rivisto piangeva ma ero felicissima che piangesse, un pianto meraviglioso. Come il suo sorriso che ho rivisto il suo sorriso dopo cinque giorni, quando ha riaperto gli occhietti e ci ha visto. Lui ha una forza da guerriero», ha raccontato.

(Fonte: Verissimo)