Il trapper ha cantato in coppia con Noemi 'Tutto il resto è noia' e si è fatto notare per la risposta a chi il giorno prima non gli aveva permesso di indossare la catena che aveva scelto
Il giorno prima, dopo la sua esibizione, Tony Effe era arrivato in diretta su Rai2 a dire che era infuriato con gli organizzatori del Festival. Gli avevano fatto togliere la catena che aveva deciso di indossare a petto nudo, insieme ad un lungo giubbotto di pelle, per cantare per la seconda volta a Sanremo 'Damme 'na mano'. «Sono incazzato nero», la sua prima reazione.
Poi si era spiegato qualche ora dopo e aveva aggiunto: «Sulla collana mi sono già spiegato, me l'hanno fatta togliere prima di salire sul palco e per me l'outfit è una cosa importante. Altri artisti erano saliti con gioielli riconoscibili, quello mi ha fatto arrabbiare. Anche perché magari uno arriva un'ora prima e mi dice che va tutto bene, poi prima di salire sul palco mi dicono di no. Quindi mi sono chiesto: 'Perché a me la levano e a un altro artista no?'. Ero un po' giù di mio e ho reagito così».
Aggirata la censura
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Ieri però ha ritrovato la sua verve e ha pure taggato il direttore artistico del Festival, Carlo Conti, in una storia su Instagram: "Se stasera mi levano i gioielli sali tu a cantare". Così non è stato, i gioielli ieri sera non gli sono stati levati. Quando il cantante è salito sul palco con Noemi per cantare 'Tutto il resto è noia' di Califano, quello che aveva al collo si è visto e pure tanto.
Forse anche un po' di più dato il caso sollevato il giorno prima. Se non gli era stato permesso di indossare il giorno prima una collana dal valore di 70mila euro di Tiffany il giorno prima, il giorno dopo la vistosa collana dorata al collo, usata come un foulard, era al suo posto. Ed è bastata una ricerca su Google ai più curiosi per capire che si trattava di un gioiello della stessa azienda. Valore? 50mila euro.
Questa volta non gli è stata tolta perché ha indossato anche, come spiega il quotidiano Libero, orecchini in oro e diamanti di Alessandro Bernini da 50 mila euro, una spilla a forma di rosa sempre a marchio Tiffany da mille euro. Una catena della stessa collezione di quella censurata ma in oro giallo e diamanti, usata come catena per i pantaloni per 25 mila euro (sempre Tiffany). Per lui i gioielli non sono un accessorio in più, ma fanno parte del suo 'personaggio'. Così ha evitato la censura, ma non le polemiche. Ignorando chi in conferenza stampa gli aveva detto che la musica è molto di più che una questione di look.