"Abbiamo visto tornare sul palco i vecchi sovrani che si sono ripresi il loro posto, il loro potere ed hanno tolto il posto ai rivoluzionari: Amadeus-Napoleone e Fiorello-Robespierre", sottolinea ironica. Ma prima non fa mancare anche un'annotazione autoironica sul suo ruolo e su quello di Alessandra Celentano: "Io sono offesa con te - dice rivolta al conduttore Alessandro Cattelan - pensavo che mi invitassi per fare la stronza in prima fila e poi mi hai invitato la Celentano che è la regina delle stronze". "Però tra stronze ci si intende", aggiunge la Celentano. "Ma come ti permetti!", reagisce ridendo la Lucarelli.

Lucarelli non condivide i giudizi estremamente positivi sulla canzone di Simone Cristicchi, che racconta il rapporto con la mamma e con la malattia che l'ha colpita. "Ho vissuto l'esperienza" a cui fa riferimento Cristicchi. "Trovo che ci sia un eccesso di romanticizzazione della malattia che è molto feroce, abbrutisce e toglie dignità. Cristicchi ha fatto quello che nel giornalismo si chiama cherry picking, ha scelto di raccontare la parte più dolorosa e delicata", afferma. "C'è anche l'abbrutimento che viene dalla fatica nella gestione di quella malattia. Non dico assolutamente che sia una canzone furba, ma racconta un pezzo di verità e ne tralascia un altro. Avrei voluto meno retorica e più verità. Non voglio fare un processo, dico solo che la canzone è un po' ampollosa e barocca", dice.
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