Il quotidiano Il Mattino parla delle condizioni che la giunta comunale ha deliberato per la concessione della kermesse
Si tratta di una vera e propria ombra sul Festival di Sanremo. È nata da quando il TAR ha messo in discussione l'esclusività della RAI rispetto alla messa in onda della kermesse sonora. E il Comune della città ligure, in attesa della sentenza, attesa per maggio, del Consiglio di Stato a cui la rete si è appellata, ha deciso di avviare la procedura per la gara pubblica per la scelta della rete che organizzerà i prossimi tre Festival, dal 2026 al 2028. E se la RAI non vorrà perdere il Festival dovrà versare alla città almeno 6.5 mln di euro all'anno per ottenere la concessione triennale del marchio. Un aumento del 30% rispetto alla cifra versata attualmente versata dalla RAI: 5 mln di euro all'anno.
E a questa somma andrà aggiunta una percentuale non inferiore all'uno per cento su tutti gli introiti derivati dallo sfruttamento dei marchi concessi. I paletti fissati ieri dalla Giunta Comunale di Sanremo sono stati accolti - scrive il quotidiano Il Mattino - con grosso stupore dalla Rai, secondo fonti vicine a viale Mazzini. Non sono solo le richieste economiche a preoccupare i dirigenti dei canali della tv di Stato ma anche il punto sulla delibera secondo cui chi trasmetterà il Festival dovrà pure realizzare almeno tre altre kermesse da concordare con Sanremo e per l'estate. "La Rai - spiega ancora lo stesso giornale - confida nel fatto che la sentenza del TAR verrà ribaltata. Poi bisognerà ricucire i rapporti con il Comune di Sanremo".