Il conduttore del Dopo Festival, che condurrà anche la finale della kermesse sonora, ha parlato in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa
Sarà il conduttore del Dopofestival e con lui in studio ci saranno Selvaggia Lucarelli, Anna Dello Russo e gli Street Clerks. Alessandro Cattelan si prepara a vivere da protagonista il Festival di Sanremo perché condurrà il programma che arriverà subito dopo in seconda serata e perché sarà tra i conduttori dell'ultima serata, accanto a Carlo Conti. «Nessun problema sull'orario, mi costa poco restare sveglio la notte, prenderemo la linea al momento giusto, senza stress. Non abbiamo una scaletta vera e propria, perché il programma vive sulla puntata che andrà in onda prima», dice a La Stampa.
A proposito della Lucarelli, Cattelan dice: «Mi piace molto il taglio pungente di Selvaggia. Se l’ho chiamata è perché trovo che il suo giudizio sia sempre interessante, anche quando diverge dal mio.
Mi sembra un particolare importante in un mondo dove si sta perdendo la capacità di apprezzare ciò che non condividiamo. Se qualcosa non torna, scatta subito lo scontro. Quanto a me, ho un approccio diverso: preferisco lasciare corda all’ospite e far fare a lui. Non prendo sul serio me stesso, figurarsi gli altri».
Perché Sanremo è Sanremo
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A Sanremo, aggiunge: «Le polemiche sono normale amministrazione. In questa settimana un colpo di tosse diventa un terremoto. Se fatto con coscienza, è anche divertente: basta sapere che è un gioco. La polemica sui testi delle canzoni? È un tema complesso e mi ritrovo con poche risposte e molte domande. Se la musica incide sulle azioni? Non lo so, resta aperta la domanda, ma allo stesso modo mi fa paura quando si inizia a proibire qualcosa. È un attimo che ci si lascia prendere la mano».
«Emis Killa? Non entro nel merito della questione giudiziaria. Dico solo che mi dispiace perché so che ci teneva tanto. Era il suo primo Festival e la sua canzone è bella. Se ai tempi di MTV guardavo Sanremo? No, zero. Lo guardavo tantissimo da bambino, a poi niente per 15-20 anni. Avevo altri interessi. Da Conti e poi con Amadeus il Festival è diventato interessante anche per i giovani. È un evento che ferma il Paese. Il sabato sera condurrò la finale? Non ho preparato nulla, sarò al servizio dei cantanti. Non avrei mai fatto in ogni caso un monologo. Futuro? Ho fondato una casa editrice e sto preparando uno spettacolo sull'intelligenza artificiale. Perché siamo preoccupati per quella e non della nostra intelligenza», conclude.