Perché lo zodiaco?
«Il riferimento è allo zodiaco cinese e voglio che sia un invito a riscoprire quella parte asiatica che può coinvolgere tutti. Ho collegato le ricette ai 12 segni zodiacali cinesi, che ruotano in base agli anni (io sono nata nel 1991 e sono del segno della Capra, per esempio). C’è anche molto gioco, per esempio ho messo delle prove legate alle ricette, come nel programma tv, e legate alle affinità del calendario lunare».
Come ha vissuto i mesi in cui sapeva di avere vinto ma non poteva dirlo a nessuno?
«Stando molto in casa, a Venezia, con il mio fidanzato. Saremo usciti a cena 1-2 volte al massimo, per evitare domande. È stato un tempo semplice e speciale, bello».
E adesso che lo sanno tutti, che i suoi follower sui social crescono esponenzialmente e che ha comprato una casa a Milano, che cosa succede?
«Follower ne avevo sui 1500 e sono cresciuti (poche ore dopo la vittoria su Instagram erano 69mila, ndr). Farò la pendolare per amore perché, nonostante sia felice di tornare a Milano per lavoro, Venezia è casa, c’è il mio fidanzato e si torna sempre a casa. L’amore è venirsi incontro e lui incarna questo tipo di amore».
Potrebbe anche collaborare ai progetti futuri di Anna?
«Lui non lavora nel campo della cucina ma nell’immobiliare e un nostro sogno comune è creare un domani qualcosa che possa dare vitto e alloggio a persone che non hanno questa fortuna. Vogliamo lavorarci su. Ma le cose grandi hanno bisogno di tempo».
Ha connesso la scelta di dedicarsi alla cucina con il desiderio di accudire gli altri...
«Mi piacerebbe farlo in maniera efficace, perché alla fine la felicità secondo me sta anche nella condivisione, è un modo di ringraziare per quello che la vita ti dà, che non è scontato. E il percorso della vita non dipende solo dalla bravura. Credo che chi ha la fortuna di potersi prendere cura di altre persone abbia in qualche modo la responsabilità di farlo».
Forse quei 100mila euro potrebbero confluire in un progetto di questo tipo?
«Onestamente ancora non lo so, perché bisogna anche avere una stabilità prima di fare qualcosa di grande. L’idea di “oasi” (che ha espresso più volte, dicendo anche di sognare «una grande tavolata con persone provenienti da culture diverse che mangiano lo stesso cibo in armonia, con me artefice di questo banchetto», ndr) è il sogno di uno spazio in cui prendermi cura a 360°, non solo in cucina ma riconnettere l’uomo con la natura anche attraverso l’arte e le attività manuali, la natura, la terra, la nostra provenienza...».
Cosa direbbe a chi uscirà da MasterChef 15?
«Resta sempre te stesso. E non perdere mai l’occasione di imparare. Io sono super curiosa e voglio catapultarmi in tutte le sfide che si presenteranno. La mia storia, a partire da quello che hanno fatto i miei genitori per me venendo in Italia senza nemmeno conoscere la lingua e innamorandosi di questo Paese, fino a Master-Chef e tutto il resto, non è che una lunga storia d’amore».
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