"Sono un riccio, se mi dai fastidio ti pungo. Sono cattivissimo? Non è vero, è una cazzata. Dietro parlano male, davanti si inchinano... Io non sono furbo, sono intelligente. I furbi sono i 'piottari' che vogliono fregare 100 lire, un cappuccino... Io punto più in alto", dice Ferrero.
L'intervista prosegue a strappi, tra accelerazioni e frenate: "Detesto la sobrietà? Ma che vordì? Io c'ho la terza elementare, Francè... Ho una risata cimiteriale? Famme grattà, il cimitero... Ho fatto il ballerino di tip tap, se vuoi faccio un'esibizione: chiami la produzione, mi fai dà 10 sacchi e lo faccio...". "Che fatica...", sospira Fagnani, che nel corso della chiacchierata surreale viene chiamata "Ferragni" dall'ospite: "Mi chiamo Fagnani...". Le domande sulla parentesi della Sampdoria precedono il rush finale: "I tifosi mi odiavano? E' vero. Sono stato ingenuo, sono arrivato e ho detto che l'inno faceva schifo... Du' cojoni...". Fagnani tiene duro: "Sono provatissima".
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