Sulla scelta del ritiro:
“Ero stufo di tutto e di tutti, ero stanco mentalmente. Ricordo di essere andato in Svizzera con l’Atalanta a fare un amichevole, a fine primo tempo ho comunicato a Del Neri che me ne sarei andato e così ho fatto. Stavo ancora bene, ma non avevo motivazioni, avevo grande stanchezza mentale. Dovevo andare a giocare al Boavista da un mio amico, ma mi sono allenato un mese e poi ho deciso definitivamente di non continuare con il calcio: da lì è finito tutto. Rimpianto? Tornassi indietro giocherei ancora, ma lo sto dicendo ora: in quel momento, se ho smesso, è perché sentivo di smettere. Va bene così”.
Sul carattere:
“Ora sono tranquillo, le bambine mi hanno cambiato la vita. Mia moglie Costanza e le mie figlie hanno cambiato tutto. Sarò sempre grato a mia moglie per le due bimbe che mi ha regalato. L’amore per i figli è una cosa folle. Loro sono la cosa più bella che ho fatto nella mia vita”.
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