
I noti tra il pubblico
—Diversi i volti noti tra il pubblico di Vasco che intervengono e raccontano la loro esperienza con Vasco. Eros Ramazzotti ricorda che hanno iniziato la loro carriera insieme, 40 anni fa, e da allora sono rimasti sempre legati. Giuseppe Fiorello e il figlio Nicola hanno vissuto il concerto insieme e il ragazzo confessa che per lui le canzoni di Vasco sono: “un appoggio e una boccata d’aria”. Luca Argentero dichiara: “Vasco è la più grande storia della musica italiana e ha un minimo comune denominatore: le emozioni”.
Noemi afferma: “I concerti di Vasco sono lo show per antonomasia. La sua scaletta non è fatta di hit, ma di evergreen”. Emma riflette sul modo di raccontare le donne del cantautore di Zocca: “Vasco racconta le donne in un modo particolare perché le venera, le ama e le adora”. Tra loro anche Roberto Bolle innamorato di Albachiara, J-Ax, Flavia Pennetta e Roberta Vinci e Ornella Muti. Non mancano, poi, i giovani cantautori diversissimi tra di loro, eppure così appassionati dalla poetica di Vasco, come Tedua, Bresh, Riccardo Zanotti de I Pinguini Tattici Nucleari, Gazzelle e Olly. Tutti si sono formati con le canzoni del Kom e cantano: “Siamo solo Noi generazione di sconvolti che non ha più santi né eroi”, come se fosse stato scritto per loro.
Le parole di Vasco
—«Mi piace pensare di essere la voce di chi non ha voce. Io sono la voce delle persone umili, normali che hanno 60.000 problemi, angustie. Io sono la loro voce e, alla fine, ci sentiamo tutti un po’ meglio», racconta al regista il cantante. «Nelle canzoni sono onesto e sincero, racconto quello che mi viene da dentro. Di errori nella vita ne ho fatti tanti e raccontarli mi ha liberato. Raccontando le mie debolezze pensavo di sfogarmi da solo e invece è successa una cosa straordinaria: quando le racconto chi le ha dentro di sé si sente rappresentato e si sente più leggero condividendo. La cosa più brutta è sentirsi solo”, confessa.
Giorgio Verdelli, il regista del docu-film sottolinea: «Perché raccontare ancora Vasco?Perché forse quello che resta ancora da capire non è tanto Vasco in prima persona, ma il Vasco che c’è in tutti noi, ovvero come un ragazzo di montagna, rockstar di professione, cantautore di formazione e comunicatore per vocazione sia riuscito a modificare così profondamente il gusto comune della musica italiana e l’atteggiamento della società negli ultimi 40 anni».
(Fonte: Mediaset)
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