Gary Neville ha accettato di allenare il Valencia solo per fare un favore all'amico e proprietario del club Peter Lim. Con queste premesse, le cose sono andate come previsto: malissimo. "Non ho lavorato abbastanza, non ero preparato, è stato un favore a Peter Lim. Dopo un paio di mesi di lavoro a Valencia, ricordo che una mattina mi guardai allo specchio e pensai di sembrare malato".
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Valencia, le umiliazioni subite da Neville: “Non mi ha nemmeno stretto la mano. Una mattina…”
"Ricordo che abbiamo giocato tre volte contro l'Athletic Bilbao, nei quarti di Europa League e in una partita di campionato, ed Ernesto Valverde era l'allenatore. Giocava con un sistema diverso da quello che pensavo avrebbe usato e poi cambiava durante la partita. Ricordo di aver pensato che non ero neanche lontanamente vicino a quel livello".
"Vedendo Valverde è stata la prima volta che mi sono sentito come se fosse a chilometri di distanza e poi è successo anche contro Diego Simeone. Quel giorno ho sentito che mi stava superando in tutto. Contro il Barcellona di Luis Enrique abbiamo perso 7-0. Un'altra volta invece hanno vinto 5-0, non ha sostituito Neymar, Lionel Messi o Luis Suárez e alla fine della partita mi è passato accanto senza stringermi la mano. Mi sentivo come se mi stesse mandando un messaggio: non era il posto a cui appartenevo".
(Marca)
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