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golssip news Tardozzi: “L’astio Rossi-Marquez? Sogno che Vale dia un segnale per chiarirsi”

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Tardozzi: “L’astio Rossi-Marquez? Sogno che Vale dia un segnale per chiarirsi”

Tardozzi: “L’astio Rossi-Marquez? Sogno che Vale dia un segnale per chiarirsi” - immagine 1
Il team manager Ducati ha parlato così dopo quanto accaduto al Mugello e i fischi dei tifosi allo spagnolo
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Il complicato rapporto tra Valentino Rossi e Marc Marquez è tornato di grande attualità nel corso del weekend, in occasione del Gran Premio d'Italia di MotoGP, con tanti tifosi che hanno fischiato il pilota spagnolo durante i festeggiamenti per la vittoria. Davide Tardozzi, team manager della Ducati, ne ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Sono situazioni che non ho mai accettato, anche quando Marc non era con noi, perché sentir fischiare uno che ha vinto mi è sempre sembrato brutto".

Stavolta a farla arrabbiare c’è anche che Marc è un suo pilota, e infatti alla tribuna ha urlato "È rosso, è rosso…"

"Mi rivolgevo a una tribuna che era per più di metà in maglia rossa. Ma come, sei lì in tribuna per la Ducati e fischi un pilota Ducati?".

Lei è convinto che tutto questo astio nei confronti di Marc sia dovuto alle vicende del 2015 con Valentino Rossi?

"Assolutamente sì. Vicende che però tutti conoscono solo parzialmente. Si sa come è andata a Sepang, ma dietro c’è molto altro che non è di dominio pubblico e in parte non è nemmeno dipeso dai due piloti. Detto che le colpe secondo me erano 50 e 50, quel che conta dopo dieci anni è che Vale e Marc sono due icone del motociclismo, e dovrebbero essere adorati da tutti. Che due campioni così non si parlino, da amante del motociclismo, è un dispiacere. Perché potrebbero fare cose insieme e mandare messaggi positivi per far crescere il nostro sport. Capisco l’amarezza di Valentino che con quella penalizzazione ha perso il decimo Mondiale che avrebbe meritato, ma penso che bisognerebbe saper guardare avanti. Sogno che Vale dia un segnale per provare a chiarirsi, perché credo che Marc sarebbe disponibile. È una sensazione mia eh, non ne ho mai parlato con lui...".