Dopo il trionfo di Budapest, il neocampione del mondo alza l’asticella dei suoi obiettivi e parla anche di vita privata
Dopo la medaglia d'oro agli Europei e alle Olimpiadi, Gianmarco Tamberi si è ripetuto anche ai Mondiali di Budapest. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il saltatore azzurro ha ulteriormente alzato l’asticella dei suoi obiettivi e parlato anche della sua vita privata: "Calma, se andiamo avanti così diventerà una ruota che non smette di girare. Comunque, in ordine di importanza: l’Olimpiade di Parigi e gli Europei di Roma del prossimo anno. E un salto da 2.40".
Martedì sera, a titolo acquisito, ha fatto mettere l’asticella proprio a quella quota.
"L’ho chiesta subito dopo l’ultimo errore di Harrison. Poi, però, col frastuono che da lì proveniva, non ho potuto fare a meno di girarmi verso la curva. Ho visto mia moglie Chiara, mia mamma Sabrina e tutto il mio staff. Non ho potuto non correre da loro per abbracciarli e ringraziarli. Ed è scoppiato il finimondo. Quando sono tornato in pedana non ne avevo proprio più, ho solo abbozzato la rincorsa".
"Non ancora, sono fatto così: le sfide mi esaltano. Voglio vincere sempre, anche a pari e dispari".
L’infortunio, paradossalmente, le ha allungato la carriera?
"Certo me l’ha cambiata. E mi ha fatto vivere cinque anni di dubbi e frustrazioni. Tornassi indietro, lo eviterei volentieri".
Martedì, nelle celebrazioni, si è ritrovato con in braccio Josef, il figlio di Barshim: non le piacerebbe diventare papà?