Lo sente l’amore della gente?
"Certo. Sono onorato da questa attenzione. E mi fa sentire più tranquillo. Purtroppo in Italia gioco poco perché ci sono solo tre eventi: Roma, Torino e la Davis. Ma io sento il calore di chi guarda da casa, l’Italia mi ha spinto durante gli Us Open. Sento sempre l’affetto degli italiani a prescindere dal luogo e dall’ora in cui gioco. E anche il pubblico sul campo è stato splendido: non sapevo come avrebbe reagito a tutta la vicenda, l’ha fatto nel modo più bello".
La dedica a sua zia l’aveva preparata?
"No, non penso mai prima ai discorsi che eventualmente potrei fare. In quelle cose sono molto istintivo. La dedica è stata spontanea perché, finita la partita, ho realizzato tutto insieme cosa stavo passando. Mia zia è importante, con lei ho trascorso tanto tempo d’estate quando ero piccolo. Mi portava lei alle gare di sci quando i miei genitori erano impegnati per lavoro. Viaggiando tanto, purtroppo passo poco tempo con le persone a cui tengo. E mi dispiace".
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