Andiamo per ordine. A gennaio 2024, come ha scritto Lucarelli nelle storie su Instagram, risale la prima denuncia nei confronti di Fabrizio Corona.
«Sì, per diffamazione. Corona aveva iniziato ad apostrofarla con parole irripetibili (“stronza cicciona”, ndr). Da allora, in poco più di un anno, Selvaggia ha ricevuto centinaia di messaggi da persone (spesso giovanissimi) che la apostrofano con quelle stesse parole attraverso messaggi, video tra le risate, in tutti i canali social: postare il dileggio è diventato lecito, questi contenuti di odio sono diventati virali. Negli ultimi tre giorni sono arrivate le minacce di morte».
Quante sono state le denunce nei confronti di Corona?
«Otto».
Tutte per diffamazione?
«Le indagini sono in corso. Se il dileggio e il disprezzo diventano un’ossessione e una pratica quotidiana accompagnata da minacce, a mio parere e anche per la Giurisprudenza, si tratta di stalking».
Ci faccia qualche esempio.
«Corona scrive: “Mi devi ammazzare se mi vuoi fermare”; annuncia di aver acquistato il biglietto per lo spettacolo che Biagiarelli farà a teatro, in cui gli porrà domande su Giovanna Pedretti; diffonde il nome del locale dove lavora il figlio di Selvaggia e dice in video che andrà a trovarlo; pure il fratello della mia assistita ha ricevuto velate minacce. Questo è un modo per colpire la donna, da compagna, mamma e sorella».
Mercoledì 12 marzo, sul palco del Teatro Nazionale, Corona si è esibito nel suo spettacolo, «Gurulandia», insultando Lucarelli. Pochi giorni prima lei aveva chiesto l’ammonimento al questore di Milano.
«Tra l’altro, uno spettacolo simile era andato in scena, il 27 febbraio, al Teatro Alfieri di Torino. Si conoscevano i contenuti e sapevamo che, se non fermato, Corona, avrebbe premuto il piede sull’acceleratore. La richiesta è finita nel procedimento penale in corso».
Non è mai scattato il codice rosso?
«Ho presentato l’istanza, se il Pm ravviserà lo stalking, scatterà».
Quali altri personaggi sono stati attaccati da Corona nel suo spettacolo?
«Giorgia Meloni, Fedez e i suoi avvocati, Santanché, il sindaco Sala, Elodie, Achille Lauro… E questa modalità angosciante continua: Corona sta pubblicando il contenuto integrale di “Gurulandia”, contribuendo ad aumentare la portata diffamatoria di quanto detto in un teatro e alimentando sempre di più questo clima intimidatorio».
In molti, però, si sono schierati a favore della sua assistita.
«In questo momento il femminismo non si deve dividere; bisogna restare coesi».
Il 29 marzo Lucarelli è invitata a moderare un’altra presentazione di un libro. Andrà?
«Sta valutando. Il clima è pericoloso e non vuole danneggiare gli autori».
Chi offende e minaccia via social sarà denunciato?
«Certo, tutti. Non staremo a guardare, anche se i tempi del web rendono la paura sofferta e le offese ricevute ingigantite e ancor più intollerabili».
Corona afferma di essere lui perseguitato da Selvaggia Lucarelli.
«Non è possibile una strategia difensiva in base alla quale un’azione corrisponde a una reazione. La mia assistita non si occupa da anni di lui e delle sua attività, ha commentato di recente un paio di contenuti di Corona in cui tra l’altro lui la offendeva come sua consuetudine. Semmai, sei anni fa, aveva condotto delle inchieste sulle sue attività illecite. Inchieste, non insulti».
Quale sarà la sua prossima mossa?
«Continueremo ad avere massima fiducia nelle forze dell’ordine e nella procura, la stessa che ogni vittima deve avere. La giustizia non la si trova sui social, attraverso notizie false, ma in tribunale. Non ci si sostituisce alla magistratura in uno Stato di diritto. È una questione di civiltà».
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