Il suo ricordo più bello non era "tanto l'Olimpiade, vittoria soffertissima, quanto il successo al Mondiale in cui in sette assalti presi soltanto cinque stoccate dalle mie avversarie". Oggi Irene Camber sarà ricordata da tutto il movimento schermistico nazionale e continentale a Napoli nel corso dei Campionati Europei giovanili al PalaVesuvio. Ai giovani aveva lanciato un messaggio che suona ora come una eredità: "L'insegnamento di mio padre, che io trasmetto, è che l'importante non è vincere ma vincere con onestà, senza che nessuno ti regali nulla.
E ai giovanissimi schermidori dico di essere pazienti e determinati, perché il nostro sport è una lunga sfida prima con se stessi". Il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, ha espresso "l'infinito cordoglio di tutto il nostro mondo per la scomparsa di una straordinaria protagonista in pedana e non solo". "Irene Camber - ha detto Azzi - è stata una leggenda della scherma ma anche un esempio autentico e lucente per tutti noi. E non ha mai smesso di esserlo, sino alla fine. Lo scorso luglio avemmo l'onore d'invitarla al Mondiale di Milano: elegante ed entusiasta come sempre, accettò e seguì la gara del suo fioretto femminile. Esultò con noi per il trionfo in finale sulla Francia. L'immagine delle nostre fiorettiste con le medaglie d'oro al collo correre da lei, per un abbraccio e una foto indimenticabile, resterà per sempre nel cuore di tutti noi".
(Fonte: ANSA)
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