
Ha visto la sconfitta europea contro l’Elfsborg?
—«Sì, una squadra così mi avvilisce e mi preoccupa. Non vedo anima, si può perdere in mille modi, così no. Sono quelle stagioni che speri solo che passino in fretta, anche se non è giusto per i tifosi. Il popolo giallorosso meriterebbe un trofeo a stagione, guardate che è successo con Dybala: è bastato un suo “Ci vediamo domenica” per scatenare la città».

Ha seguito l’Olimpiade?
—«Sì, ma ho seguito soprattutto la Paralimpiade. Il mondo della disabilità è il mio, che da sempre sono vicino al Santa Lucia, squadra di basket in carrozzina. Dobbiamo dare ai ragazzi ancora più visibilità».
L’autoironia di un atleta come Rigivan Ganeshamoorthy, oro nel disco, può aiutare?
—«Certo, ma tutti i ragazzi che seguo sono così, si ride a crepapelle. Cercare parole per addolcire la cosa, tipo “bambino speciale” o “madre coraggio”, è inutile, conta quello che facciamo per gli altri. Il problema resta negli occhi di chi guarda».
E dell’Olimpiade?
—«Sono letteralmente impazzito per la Nazionale di volley femminile. Julio Velasco è uno che insegna la vita, non lo sport».
(Gazzetta dello Sport)
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