
A chiedere il rinvio a giudizio di Bucarelli, che ha sempre respinto ogni addebito, era stata la pm Serafini, titolare del fascicolo (Milano indaga sui reati commessi da magistrati di Torino) con l'aggiunta Siciliano, accusandolo di depistaggio e frode processuale.
Secondo l'ipotesi d'accusa, l'allora pm avrebbe cancellato le prove del 'revenge porn'. E non avrebbe approfondito le indagini, perché il cellulare di Seck non è mai stato sequestrato. Inoltre, avrebbe convinto la ragazza "a non procedere", inducendola a firmare una transazione economica in cui era previsto che lei rimettesse la querela. La prossima udienza del processo è fissata per il 3 febbraio.
(ANSA)
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