
"Ho visto nascere tutta una generazione di umoristi di grande talento, da Proietti a Verdone, da Benigni a Massimo Troisi a tanti altri. Penso sia mio dovere data l'età, finchè non sono rimbambito, rendere testimonianza, invece di inseguire i gusti dei giovani, delle pagine più belle di sorrisi che abbiamo fatto nel corso di questi anni. Vorrei che questa antologia servisse come testimonianza di quello che è stato fatto e fosse utile per come spunto e riferimento per inventare l'umorismo del futuro. Come io ho imparato dalla generazione precedente, che era quella di Alberto Sordi, di Tognazzi, Manfredi, Gassman, di grandi sceneggiatori del cinema, di Totò, Eduardo" dice Arbore all'ANSA.
"Celentano lo adoro. È l'unico con il quale non ho avuto dimestichezza perché viveva a Milano. Adesso nella terza e quarta età riconosco che Adriano è stato grandissimo e quindi partiamo con lui. Sono tutti esponenti di quella generazione che si inventava un modo di far ridere. Non avevano dei filoni. Si pensi a Villaggio, Gigi Proietti, Benigni" spiega Arbore. Rivedremo anche Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Ciccio e Franco, Paolo Villaggio, Cochi e Renato, Nino Frassica, Corrado Guzzanti, Max Tortora e tanti altri.
(ANSA)
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