La sua pena, Françoise, sarà molto più lunga.
"La mia pena non si conta in anni. Cerco di conviverci, l’amore per Davide mi aiuta a non lasciare che il dolore guidi la mia vita. C’era una cosa che Davide non sopportava: vedermi triste. Questo mi impedisce di cadere a pezzi".
Potrà mai perdonare il camionista?
"È sceso dal camion. Ha guardato mio marito. È rimasto lì per 15 minuti senza chiedere aiuto, preoccupato soltanto di cancellare con la saliva le tracce dell’urto sul camion e poi se n’è andato, lasciandolo lì... Come se avesse schiacciato un piccione. E ha continuato la sua vita tranquilla per nove lunghi mesi. Se è stato messo in carcere è stato soltanto perché le telecamere hanno ripreso tutto. Non è ancora possibile parlare di perdono, non di fronte a comportamenti senza alcuna compassione e coscienza. Ho ancora troppa rabbia, tristezza e dolore per perdonarlo".
Che cosa gli direbbe?
"Niente. Non esistono parole che possano tradurre ciò che penso, ciò che sento e ciò che provo".
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