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Radio Rai sciopera, niente «Tutto il calcio minuto per minuto»: ecco i motivi

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Niente Juventus-Milan, ma anche niente Sinner: sabato 27 aprile Rai Radio Uno non racconterà lo sport, come sempre fatto negli ultimi 64 anni
Alessandro

Niente Juventus-Milan, ma anche niente Sinner: sabato 27 aprile Rai Radio Uno non racconterà lo sport, come invece ha sempre fatto negli ultimi 64 anni. I giornalisti della trasmissione storica «Tutto il calcio minuto per minuto» hanno deciso di scioperare in una giornata nella quale verranno disputate tre partite di Serie A, tra le quali la sfida per il secondo posto Juventus-Milan, otto partite di Serie B, le qualifiche di MotoGp a Jerez de la Frontera e il derby italiano di tennis tra Jannik Sinner e Lorenzo Sonego al Masters 1000 di Madrid. Ecco quanto riportato oggi dal Corriere della Sera: "La sospensione dei programmi non riguarderà solo lo sport, ma tutta l’informazione giornalistica di Radio Rai, come era già avvenuto il 25 marzo scorso, uno sciopero al quale aveva aderito il 90% degli iscritti al sindacato UniRai.

Sinner

Alla base della scelta dei giornalisti c’è il tentativo di evitare l’accorpamento della redazione sportiva di Radio Rai a Rai Sport, un destino che potrebbe toccare anche a Gr Parlamento con Rai Parlamento. Così, le due redazioni non sarebbero più delle entità separate, ma verrebbero inglobate nell’organico che gestisce il palinsesto televisivo dello sport e della cronaca politica. In tal modo, denunciano i giornalisti, la radio diverrebbe niente altro che una costola della televisione, una deriva sbagliata in partenza. «Abbiamo più volte chiesto chiarimenti all’azienda, ma non ne abbiamo avuti», ha denunciato il responsabile di «Tutto il Calcio» Filippo Corsini. «Non abbiamo proprio capito perché l’informazione radiofonica dovrebbe convergere in quella televisiva. Si tratta di ambiti diversi. Le cronache del calcio hanno rappresentato per oltre 60 anni il nocciolo duro di Radio Uno. Gode ancora di tantissimi radioascoltatori, nonostante i cambiamenti avvenuti nel calcio negli ultimi anni, con il campionato e le altre competizioni sempre più soggette al cosiddetto “calendario spezzatino”. Anche loro sono un bene da tutelare».

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La redazione di Rai Radio Uno resterà così nuovamente in silenzio. «Una protesta necessaria», sostengono i giornalisti, «nel rispetto della storia di una trasmissione come “Tutto il Calcio”». Quest’ultima fu ideata da Guglielmo Moretti, Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli nel gennaio 1960, di fatto alla vigilia dei Giochi olimpici di Roma, da lì i racconti delle grandi imprese dello sport italiano divenuti iconici. Prima dell’avvento preponderante della televisione, come nel caso della trasmissione delle partite in diretta e per intero, le puntate del programma raggiungevano un’audience a volte superiore a 25 milioni di radioascoltatori. Il Cdr di Radio Rai vuole così denunciare e chiedere l’accantonamento di un «progetto che non tiene conto dell’unicità del linguaggio radiofonico e della sua storia, proprio nell’anno in cui vengono celebrati i 100 anni di questo mezzo di comunicazione»", si legge.

(Fonte: Corriere della Sera)

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