Quando hai cominciato a studiare un’evoluzione imprenditoriale di quella che era stata la tua vita?
«Negli ultimi anni al Barça mi resi conto che guardavo sempre meno calcio in tv, allora iniziai, anzi iniziammo a pensare a come avremmo potuto creare qualcosa che potesse attrarre i giovani, coinvolgendoli maggiormente. Devo dire che abbiamo fatto centro. I creatori di contenuti e gli streamer stanno aumentando in modo esponenziale, si sono formate comunità molto ampie di fan. Ogni streamer è proprietario di una squadra col proprio logo, i propri colori. Dalla Spagna la Kings è arrivata in America, in Messico, ci sono squadre in Colombia, Perù, Cile, Argentina. Lunedì saremo a Torino per presentarla al mercato italiano. Da voi partiremo a gennaio».
Gerard, sai cosa pensa di te Mourinho?
«No, dimmi».
Che sei un furbone.
«Non so cosa significhi furbone. È un complimento?».
Non è un’offesa.
«Trascorro le mie giornate in ufficio. Mi piace l’attività imprenditoriale, provare a sfruttare le conoscenze maturate negli anni da calciatore sviluppando le connessioni e le relazioni in funzione di qualcosa di nuovo e al di fuori degli schemi. Come ti ho detto, la Kings viaggia molto bene e lunedì vedrai, vedrete tante leggende del calcio italiano coinvolte nella competizione da creatori di contenuti, Blur, Fedez e altri».
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