Gerard Piqué, ex difensore, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole per presentare la Kings League, pronta a partire anche in Italia: «Noi non siamo in competizione col calcio, tutt’altro, Credo che si possano seguire entrambe le cose, la serie A, o la Liga, e la Kings League».
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Piqué: “Vi racconto la Kings League, non è in competizione col calcio. E ci saranno…”
Sai bene che nei giovani si registra da tempo una notevole riduzione dell’attenzione verso il calcio tradizionale. Anche per questo nacque il progetto Superlega. Le nuove generazioni si orientano sempre più sugli eSports, limitando la visione delle partite di campionati e coppe agli highlights.
«La Kings League è un mix di eSports e calcio tradizionale. Noi usiamo il calcio perché sappiamo che è lo sport più seguito al mondo, ma allo stesso tempo applichiamo tante regole proprie dei videogames. L’intensità delle partite è il nostro specifico e il pubblico più giovane si sente coinvolto nel progetto. Ci sono le carte segrete, c’è un dado che lanciamo dalle tribune e se esce il due è due contro due per due minuti. La fruizione è rapida, mentre 90 minuti sono lunghi. A tanti giovani risulta difficile trascorrere ore davanti alla televisione per seguire una partita di calcio tradizionale. Noi abbiamo provato ad adattare il calcio a qualcosa di più breve, di molto più breve, ma super impegnativo, quindi due tempi di 20 minuti in cui succede tutto velocemente e si esalta la varietà di situazioni».
In fondo sei sullo stesso fronte dei superleghisti.
«Penso che i giovani siano ancora molto interessati al calcio, il fatto è che lo consumano in modo diverso. Guardano sintesi di un minuto e venti, massimo due, e ricorrono ai social, Instagram, X, Youtube per i commenti, i talk, un’intera partita la evitano».
Quando hai cominciato a studiare un’evoluzione imprenditoriale di quella che era stata la tua vita?
«Negli ultimi anni al Barça mi resi conto che guardavo sempre meno calcio in tv, allora iniziai, anzi iniziammo a pensare a come avremmo potuto creare qualcosa che potesse attrarre i giovani, coinvolgendoli maggiormente. Devo dire che abbiamo fatto centro. I creatori di contenuti e gli streamer stanno aumentando in modo esponenziale, si sono formate comunità molto ampie di fan. Ogni streamer è proprietario di una squadra col proprio logo, i propri colori. Dalla Spagna la Kings è arrivata in America, in Messico, ci sono squadre in Colombia, Perù, Cile, Argentina. Lunedì saremo a Torino per presentarla al mercato italiano. Da voi partiremo a gennaio».
Gerard, sai cosa pensa di te Mourinho?
«No, dimmi».
Che sei un furbone.
«Non so cosa significhi furbone. È un complimento?».
Non è un’offesa.
«Trascorro le mie giornate in ufficio. Mi piace l’attività imprenditoriale, provare a sfruttare le conoscenze maturate negli anni da calciatore sviluppando le connessioni e le relazioni in funzione di qualcosa di nuovo e al di fuori degli schemi. Come ti ho detto, la Kings viaggia molto bene e lunedì vedrai, vedrete tante leggende del calcio italiano coinvolte nella competizione da creatori di contenuti, Blur, Fedez e altri».
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