"Tutto il popolo le sta dietro - ha detto il dirigente a Rmc - perché ritiene le sia stato fatto un torto quando è stata esclusa dai mondiali 2023. L'Iba ha cambiato le regole in corsa, e gli algerini volevano venissero ripristinati i diritti di Imane, perché è una donna. Questa storia va arginata, ci sono persone come Elon Musk, che non sanno nulla di sport, o anche Donald Trump, che interferiscono in questioni solo per cercare consensi. E' inaccettabile. Siamo un comitato olimpico che rispetta le regole e la nostra atleta non è stata rispettata. L'IBA non esiste più. Non possiamo cercare di gestire tutto con il denaro, la corruzione".
Alla fine Imane Khelif è stato un grande spot per lo sport. "Il tifo nel leggendario Roland Garros è andato solo a vantaggio dei Giochi, un'ottima pubblicità, Nonostante gli attacchi subiti, Khelif non ha mai cercato vendetta. Lei ha risposto sul ring. Ma Imane ha subito aggressioni e noi ci riserviamo il diritto di adire anche alle vie legali. Ora Imane è un'icona nazionale. In Algeria è festa. La gente ha seguito i suoi match in strada sui maxischermi, cosa che normalmente viene fatta per il calcio. Chi l'ha attaccata ingiustamente sappia che ne ha fatto un'icona. Alla fine del match i cinesi sconfitti hanno ballato al ritmo della musica algerina, è il bello dello sport".
Ora in Algeria il rientro della campionessa sarà da star. "Sfilerà su un bus a due piani per le strade di Algeri - ha concluso Brahmia -. Sarà organizzato dalle autorità, ma sarà una grande festa".
(ANSA)
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